DIAMANTE MANDARINO DI TIMOR

(Taeniopygia guttata guttata)

(Scheda riassuntiva ed informativa sulla specie presente in Allevamento Nevada; testi e fotografie potrebbero avere fonti varie e molteplici, di libera consultazione)

Il Diamante Mandarino di Timor (Taeniopygia guttata guttata) è un piccolo esotico Australiano strettamente imparentato con il Diamante Mandarino comune (Taeniopygia guttata castanotis) che tutti conosciamo.

L’Attuale posizione che assume nella classificazione scientifica ci fa pensare (erroneamente) che il Timor sia la specie nominale, cioè la forma arcaica e primordiale dei “diamantini”.

In verità, fin dai primi approcci con questa specie, ho sempre considerato il Timor come sottospecie evoluta a parte sull’isola di Timor.
Questa teoria è stata recentemente comprovata da vari esperimenti di ibridazione, che citiamo in questo articolo:

Diamante Mandarino di Timor x Diamante di Bicheno

Dai risultati ottenuti possiamo quindi confermare a tutti gli effetti che il piccolo e simpatico Diamante Mandarino di Timor è una sottospecie del Diamante Mandarino comune da cui si differenzia per vari aspetti fenotipici (dovuti ovviamente all’evoluzione “parallela” isolata).

Il Timor infatti si presenta molto piccolo (ancor più piccolo e longilineo dei Diamanti Mandarini ancestrali non selezionati) e con la TOTALE assenza delle classiche zebrature nere sopra la barra pettorale tipica nei soggetti di sesso maschile.

phoca_thumb_l_timor_05


La forma del corpo, testa e becco è molto sottile e allungata. Come costatato dall’amico Dario Corea, la sostanziale differenza di taglia e forma dei Timor rispetto al castanotis è una conseguenza all’adattamento evolutivo per la sopravvivenza sull’omonima isola; la folta vegetazione (a differenza delle vaste pianure Australiane) ha quindi inciso molto sulla loro stazza e sul loro canto. La piccola dimensione e la forma affusolata permette loro di saltellare e districarsi tra i rami intrecciati dell’isola e l’impossibilità di stare in un ampio raggio visivo ha quindi evoluto particolarmente anche i loro vocalizzi.

Dal becco al petto il maschio si presenta interamente grigio, con la totale assenza di qualsiasi sfumatura cromatica.
Le femmine invece sono difficilmente identificabili “come Timor” perché l’aspetto è identico alle femmine di castanotis, ad accezione della forma (spesso forviante a causa della “non selezione” del Diamante Mandarino comune).

Queste poche differenze spesso creano confusione anche ai più esperti; è abbastanza facile infatti trovare esemplari meticci, generati da incroci tra le due specie a causa della scarsa reperibilità di soggetti originali di Timor.

Come si può notare anche dalle foto presenti sul sito di Roy Beckham ( http://www.efinch.com/zebrahybrid.htm ) è possibile ottenere con riproduzioni mirate animali MOLTO simili, di forma e colore, ai Timor.
Ovviamente i geni che determinano il colore nero delle zebrature del petto, apparentemente assopiti dalla selezione mirata, possono riemergere anche dopo svariate generazioni creando ancor più confusione all’allevatore che si ritrova di colpo proiettato nella triste verità.

In cattività si possono osservare due mutazioni (oltre alla base ancestrale).

La prima è attualmente denominata “Guance bianche” (wit wang); è una mutazione assente nel Mandarino australiano. Agisce azzerando la feomelanina, quindi le guance appaiono biancastre ed anche i fianchi sono abbondantemente schiariti. Il ventre è bianco.
La seconda mutazione conosciuta, apparsa sicuramente nel Timor (quindi non traslata dal cugino australiano), è la Ino.

Per i motivi precedentemente citati (meticciamenti, inquinamento genetico) è sconsigliato, anzi, da evitare totalmente, cercare di traslare le mutazioni del castanotis Australiano al Timor. Proprio per questo attualmente sono solo due le mutazioni conosciute e “riconosciute”; apparse spontaneamente sul Timor sono state abilmente selezionate in cattività.

In Allevamento Nevada abbiamo lavorato in selezione con due ceppi separati, entrambi purissimi.
Il ceppo Francese si presentava con barra pettorale (ovviamente nei maschi) molto sottile, il ceppo Austriaco invece si presentava con barra pettorale alta e ben marcata.
Le femmine non avevano apparenti differenze.
Nessun esemplare nato in questi anni di selezione ha mai presentato la minima traccia di zebrature.

Esemplare di Diamante Mandarino di Timor, ceppo Francese

phoca_thumb_l_timor_08

Esemplare di Diamante Mandarino di Timor, ceppo Austriaco

phoca_thumb_l_timor_01

L’Allevamento del Diamante Mandarino di Timor non è semplice, spesso la gente crede che, data la sua estrema somiglianza con il Diamante Mandarino comune, anche la rusticità ed adattabilità siano fattori scontati.

Amano nidi chiusi, da imbottire con juta e fibre di cocco, in cui ricavare una piccolissima conca; depongono da 4 a 6 uova molto piccole e fragili.
La loro riproduzione in purezza non è affatto scontata; come per molte altre specie poco allevate e poco “domestiche” (Bicheno, Astri, ecc..) la loro indole nella riproduzione è molto bassa.

Come per il citato Diamante di Bicheno, anche il Diamante Mandarino di Timor in riproduzione necessita di una forte integrazione di calcio e di sali minerali. In Cattività ovviamente non hanno la possibilità di variare troppo la loro dieta per sopperire ai problemi legati alla riproduzione. Non è raro che le femmine soffrano di ritenzione dell’uovo causata dalla carenza di calcio oppure che decidano di mangiare le uova appena deposte proprio per cercare di reintegrare.

Coppie affiatate Vi regaleranno molte soddisfazioni, ma i repentini insuccessi non devono scoraggiare gli allevatori che si approcciano per la prima volta a questa “particolare” specie.

L’Alimentazione è comune agli altri uccelli esotici, facendo particolare attenzione alla grandezza dei semi che compongono il misto.
Prediligono molto le spighe di Panico Rosso.

Attualmente non alleviamo più questa specie e tutti gli esemplari sono stati ceduti all’Allevamenti di Fossombrone, gestito dal grande amico Federico Vinattieri.

Purtroppo le poche (e spesso imprecise) informazioni su questa specie non aiutano la sua divulgazione.

Sperando di avervi incuriosito con questo breve articolo ci rendiamo disponibili per qualsiasi ulteriore informazione.

Riportiamo di seguito lo standard in lingua originale redatto dal Club Inglese del Diamante Mandarino (ZFS):

ZFS Colour Standard Timor Zebra Finch

 Written by Clive Cotton

COCK: Eyes Dark.Head, neck, and wings dark grey. Breast-bar black, but narrow. Throat and upper breast pale grey and of uniform colour, with the noticeable absence of the throat stripes. Underparts white which may show some fawn shading near the vent and thighs. Cheek patches dark orange, tear marks black; tail black with white bars running across the tail, side flankings reddish brown with even clear white spots.

HEN: As for cock minus breast barring, flank markings and cheek patches. Tear markings black, throat and upper breast bar pale grey. Underparts off- white to vent.

SHOW FAULTS: Throat stripes on cocks. Cocks markings on hens. Brown shading on wings and mantles, excessive fawn shading on underparts.

PLEASE NOTE: The object of breeding the Timor Zebra Finch is to breed to the diminutive size of this species. It is not advisable to cross this breed with the Australian Zebra Finch as this will diminish the characteristics of the Timor race, leading to the introduction of undesirable traits into the breed.

Fonti: Allevamento Nevada. Revisione a cura di Allevamento Nevada.